lunedì 27 febbraio 2012

DUCHAMP- IL GRANDE VETRO



Opera dai significati complessi e di non facile descrizione, il Grande Vetro ha, in realtà, un titolo che dice «La Sposa messa a nudo dai suoi Scapoli, anche». A questa opera Duchamp ha lavorato per circa otto anni, dal 1915 al 1923. In questo intervallo di tempo, anche per via della sua particolare personalità, gli intenti e i significati dell’opera vengono modificati, così che esso risulta un palinsesto di situazioni stratificate. Nell’opera vi è un evidente intento antologico, dato che molti degli elementi che vi compaiono erano già stati utilizzati per opere precedenti. In realtà questa è un’opera che non assomiglia ad alcunché prodotto in arte. È una specie di rompicapo, creato forse apposta per disorientare i critici portandoli ad esercizi interpretativi iperbolici come salti mortali. Ma la impossibilità di una lettura visiva diretta ci esime, in linea con lo spirito duchampiano, dal porci il problema di cosa significa quest’opera. Interessante appare tuttavia un particolare. Data la fragilità dell’opera, il vetro sul quale Duchamp lavorava, ad un certo punto, si ruppe accidentalmente. L’artista considerò l’evento come intervento del caso: decise di non porvi alcun rimedio, lasciando il vetro rotto. A quel punto smise semplicemente di lavorarci, lasciando l’opera probabilmente incompiuta. Ma a noi rimane la sensazione che in realtà quello era un percorso che lo stava, forse, portando da nessuna parte.

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